LA RIGENERAZIONE DEI SISTEMI DI AEREAZIONE

FACCIAMO IL PUNTO SULLA RIGENERAZIONE DEI SISTEMI DI AERAZIONE INDUSTRIALI, ELEMENTI INDISPENSABILI SOPRATTUTTO ALL’INTERNO DI OFFICINE E IMPRESE MECCANICHE.

PULIZIA E SALUBRITÀ

RIGENERARE I FILTRI NON PRODUCE SOLAMENTE UN VANTAGGIO ECONOMICO, MA SOPRATTUTTO CONSENTE DI PROGRAMMARE MEGLIO LE MANUTENZIONI, OLTRE A RENDERE GLI AMBIENTI DI LAVORO PIÙ SALUBRI

Tra le tante ricerche legate all’emergenza Covid-19, non mancano quelle che evidenziano un rapporto stretto tra diffusione dei contagi, incidenza del virus e inquinamento atmosferico, nello specifico presenza di particolato. Secondo alcuni studiosi, infatti, è possibile che la maggiore presenza di particelle inquinanti nell’atmosfera favorisca il proliferare di questo come di altri virus, favorendone gli spostamenti nell’aria. Le opinioni degli studiosi sono ancora in via di definizione, quel che è certo, però, è che un ambiente di lavoro polveroso e in generale poco pulito favorisce l’insorgenza di malattie professionali ed espone maggiormente i lavoratori ai contagi. «Sicuramente con l’emergenza coronavirus è cresciuta sensibilmente l’attenzione degli imprenditori nei confronti di aspetti legati alla pulizia e alla salubrità di fabbriche e officine. Nel nostro piccolo – conclude Gianni Da Canal, amministratore di Regosistemi – sono aumentate le richieste di manutenzione degli aspiratori industriali, segno di una maggiore consapevolezza da parte dei datori di lavoro. Un ambiente più pulito, ottenuto anche semplicemente migliorando l’aspirazione delle polveri, può fare la differenza in termini di qualità del lavoro e di tutela della salute».

L'INNOVAZIONE CHE RIGENERA

Regosistemi ha investito nella realizzazione di macchinari inediti con nuovi sistemi di pulizia in grado di effettuare una scrupolosa rigenerazione e pulizia sulle cartucce, siano esse filtri aria, olio o filtri a carbone.

I VANTAGGI DI TALE OPERAZIONE SONO MOLTEPLICI:

  • Possibilità di recuperare i filtri aria/olio/carbone con un risparmio medio del 50% sull'acquisto del nuovo.
  • Risparmio sui costi di smaltimento circa 2€/kg
  • Fornitura filtri nuovi dal costruttore all'utilizzatore per abbattere i costi
  • Risparmio di energia elettrica grazie ai filtri puliti.
  • Luoghi di lavoro più sani, con minore incidenza sul insorgere di malattie professionali.
  • Ambiente più pulito! Ogni filtro recuperato non finisce in discarica.

Regosistemi ha aderito al Sistema di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001:2015 per proteggere l'ambiente, prevenire l'inquinamento, ridurre i rifiuti e il consumo di energia nell'ottica di un costante impegno per la tutela ambientale.

 

Dal tabloid GREEN ECONOMY REPORT

Aricolo di "Alessia Cotroneo"

Quando a fine Settecento il fisico e chimico Lavoisier ha proclamato la celebre massima “Niente si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma”, di portata rivoluzionaria per il mondo scientifico, mai avrebbe pensato che sarebbe diventato il motto dell’economia circolare e di un rinnovato approccio green alla gestione dei rifiuti e delle materie prime. Perché ormai rigenerare, ridurre gli scarti, reimmettere materie prime e componenti nel circuito produttivo non solo è sempre più comune, ma è anche l’imperativo corrente per imprenditori e cittadini. E non solo per una maggiore consapevolezza ambientale ma anche, e in certi casi soprattutto, per legittimo interesse economico, soprattutto in questi tempi in cui gli effetti del caro materie prime, carburanti ed energia si sommano alla congiuntura economica sfavorevole, oltre che alle conseguenze del cambiamento climatico e di una gestione dissennata delle risorse del Pianeta. Uno dei tanti settori industriali in cui i sistemi di rigenerazione danno risultati migliori, sotto il profilo della riduzione dei costi di smaltimento (nel senso più ampio del termine) è quello dei sistemi di filtraggio e materiali filtranti. Strumenti indispensabili per il corretto funzionamento delle macchine, utilizzati in ogni settore produttivo, dalle officine meccaniche, soprattutto nei settori verniciatura, carpenterie e taglio termico, sabbiatura e lucidatura, a falegnamerie, produttori di materie plastiche e quant’altro. Ne abbiamo parlato con Gianni e Ornella Da Canal, proprietari di RegoSistemi, azienda specializzata in rigenerazione, manutenzione, riparazione e commercializzazione di sistemi di filtrazione industriale, da filtri di verniciatura industriale a filtri di lavorazione metalli, taglio a laser, sabbiature, saldature, lucidature, filtri da lavorazioni linea farmaceutica, filtri a pannello tipo Trumpf, filtri in cellulosa o poliestere antistatico, celle varie. «Il nostro progetto – spiegano – nasce dall’idea di offrire un servizio innovativo nel mondo della filtrazione aria anche in termini di costi che le aziende devono sostenere per abbattere l’inquinamento atmosferico e garantire un ambiente di lavoro salubre, diminuendo al contempo la produzione di rifiuti annui. Dal 2015 lavoriamo analizzando e monitorando le esigenze di varie industrie e officine meccaniche che utilizzano impianti atti a depurare l’aria, denominati aspiratori industriali. Macchinari soggetti a manutenzioni spesso sottovalutate, che possono creare scompensi sulla qualità del lavoro, aumentando i consumi di energia elettrica e peggiorando la situazione ambientale. Il nostro progetto si è realizzato incrociando le esigenze di chi utilizza un impianto di aspirazione, valutando i costi dei ricambi in continuo aumento e della gestione dei rifiuti generati sempre più problematici per lo smaltimento. Abbiamo constatato che tutti avevano l’esigenza di gestire una manutenzione periodica e di dover sostituire i filtri». Regosistemi ha investito, così, sulla realizzazione di macchinari inediti con nuovi sistemi di pulizia, in grado di rigenerare le cartucce filtranti. Inoltre, l’impresa nel 2021 ha stretto accordi commerciali direttamente con alcuni costruttori, potendo offrire ricambi con rapporto qualità/prezzo ottimale e collaborando alla realizzazione di una linea di filtri realizzati con caratteristiche ottimali per essere rigenerati. «La prima domanda, ricorrente, che ci pongono è se riusciremo a riportare le cartucce a uno stato il più possibile vicino al nuovo di fabbrica - sottolineano – e la risposta non può che tener conto di molteplici fattori. Innanzitutto quanto è stata sfruttata la cartuccia, perché più il cliente porta le cartucce vicine al fine vita, più diventa difficile recuperarle, perché superata una certa soglia di lavoro, pari a circa l’80 per cento della loro durata, si degradano più velocemente e possono essere rigenerate al massimo una volta, contro tre quattro volte in condizioni di uso leggermente ridotto. Poi incidono la lavorazione dell’impianto e le nostre verifiche effettuate sul pezzo: noi siamo molto scrupolosi nell’uno e nell’altro caso, partendo dall’analisi dei sistemi di pulizia migliori da usare in base alle specifiche lavorazioni effettuate dall’impianto, quindi optando per sistemi di pulitura a secco o in acqua. A seguire valutiamo il pezzo sotto il profilo meccanico, riparando piccole rotture, ma anche l’effettiva efficacia del sistema di rigenerazione, con test ex post sui pezzi rigenerati prima di spedirli al cliente, per stimare anche la loro possibile durata. Infine, terza e ultima fase da non sottovalutare, è quella dello stoccaggio e del trasporto, perché i filtri non devono essere lasciati troppo esposti all’umidità in magazzino e devono essere maneggiati con cura, perché assolvono appieno alla loro funzione». Rigenerare i filtri non produce solamente un vantaggio economico, pari a come minimo la metà della spesa rispetto all’acquisto di filtri nuovi, su cui attualmente gravano anche i tempi lunghi di consegna per via della mancanza delle materie prime: consente di risparmiare i costi di smaltimento e di magazzino annessi e connessi agli scarti. Ma soprattutto permette di programmare meglio le manutenzioni senza fermo impianto, potendo fornire i ricambi muletto, assicurando un risparmio di energia elettrica e prestazioni migliori dei macchinari, oltre ad ambienti di lavoro più salubri. Tutti aspetti di non poco conto in epoca di rincari e di incertezze su temi e forniture di materie prime. «Mediamente smaltire un filtro di aerazione costa sui 2,50 euro al chilo - sottolinea Gianni Da Canal - considerando la mole di burocrazia e le tante voci di spesa annesse e connesse allo smaltimento. Se un filtro si rigenera due-tre-quattro volte, il risparmio è proporzionale. Per quanto riguarda l’impatto sui consumi energetici, si può stimare un risparmio del 30 per cento, considerando che un aspiratore con un filtro aria che funziona male perché viene portato fino a fine vita e va avanti per mesi parzialmente intasato, ha bisogno della massima potenza per aspirare e più va in sofferenza, più consuma. Infine, per quanto riguarda le prestazioni dei macchinari industriali su cui agiscono i filtri aria, è più difficile quantificare i vantaggi, che dipendono strettamente anche dalla funzione per cui vengono utilizzati. Però se penso al settore verniciatura, ad esempio, se i filtri servono ad aspirare la vernice in eccesso e l’aspiratore non aspira più bene, il rischio è che la polvere di vernice si disperda nell’ambiente di verniciatura sporcando, ad esempio, altri colori. I filtri rigenerati, non necessitando affatto di materie prime nuove, sono molto meno soggetti ai tempi e ai costi altalenanti del mercato. Se il costo di un filtro nuovo è aumentato rispetto a un anno fa del 15 per cento, noi sulla rigenerazione – concludono da RegoSistemi – abbiamo aumentato i prezzi del 5 per cento, in conseguenza solo dei maggiori costi di energia elettrica e trasporto, dato che di materie prime non ne servono praticamente affatto, se non per l’imballaggio». Infine c’è un altro aspetto su cui la rigenerazione delle cartucce dei filtri aria industriale ha un peso determinante, sotto il profilo del rispetto delle norme ma anche della qualità del lavoro: la salubrità dell’ambiente professionale. E anche su questo punto, alla RegoSistemi hanno le idee molto chiare: «La normativa prevede che una volta l’anno gli aspiratori industriali debbano essere oggetto di manutenzione. Tanti imprenditori nemmeno lo sanno, alcuni non lo fanno scientemente per limitare i costi, altri per i tempi di fermo macchina, altri ancora per dimenticanza, ma tanti proprio non se ne rendono conto fino a quando l’aspiratore non va più e nel corso dell’intervento scopriamo che sono anni che quell’aspiratore non va in manutenzione»